L’aspetto comportamentale dell’arbitro è stato oggetto dell’ultima riunione tecnica degli associati della Sezione AIA di Paola, svolta lo scorso 7 novembre. Argomentazione importante perché indicativa del livello di personalità di un direttore di gara, certamente più marcata in chi opera in ambito regionale e nazionale, da incrementare per chi si affaccia per le prime volte sui campi o dirige partite dei campionati provinciali.
Una lezione rivolta prettamente ai neofiti, che di gara in gara devono acquisire quella sicurezza per affrontare momenti critici, come gli attriti tra calciatori avversari, ma anche contestazioni o pressioni mirate a influenzare il suo operato.
Vari i relatori, che hanno interagito con la platea per sollecitare il confronto, fondamentale per la crescita. Tra questi il Presidente sezionale Marco Maiorano e l’arbitro di Serie C Ermes Cavaliere, partiti dalla gestione delle ‘mass confrotation’, che si creano quando i calciatori di entrambe le squadre si accalcano e litigano o discutono; situazioni delicate perché i contendenti possono scambiarsi qualche colpo proibito che potrebbe creare pericolose degenerazioni.
Il primo focus inerente la tematica è stato sulla prevenzione. Ai ragazzi è stato spiegato che devono cercare di cogliere i primi asti tra avversari, intervenire con il richiamo e all’occorrenza con i provvedimenti disciplinari, ovvero attuare tutti i deterrenti affinché gli animi non si inaspriscano. Se i calciatori iniziano invece a scambiarsi scorrettezze varie, parole pesanti e spintoni a esempio, all’arbitro spetta il compito di far sentire la sua presenza e tentare di dividerli, senza insistere. Se ciò non servisse si deve defilare e assistere attentamente alla mass confrontation, al termine della quale non deve lasciare impuniti almeno i due calciatori avversari che l’avevano generata.
Il rispetto dei vari step di intervento ha caratterizzato anche la disquisizione sull’argomento successivo, il mobbing, che rientra sempre nella sfera comportamentale. Il direttore di gara nella pratica, come riferito in riunione, deve stare molto attento alle pressioni, uscire la sua personalità e far desistere chi lo vorrebbe ‘sottomettere’ con un adeguato richiamo o con l’uso dei cartellini. Stesso format per il terzo e ultimo argomento, le panchine. Agli arbitri è stata chiesta massima intransigenza nei confronti di chiunque venga richiamato ufficialmente, che se continua a insistere nei comportamenti non consoni deve essere raggiunto dal provvedimento disciplinare appropriato.