L’arbitraggio nella “zona grigia” qualifica l’arbitro

RTO del 9 gennaio 2017

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Nella gestione disciplinare di una gara si verificano quegli episodi che senza ombra di dubbio necessitano di un provvedimento disciplinare o quei casi sanzionabili, sempre senza interpretazione alcuna, con il solo provvedimento tecnico. Si tratta di quelle situazioni rientranti rispettivamente nella zona “nera” o zona “bianca”, di facile lettura e che si fronteggiano scolasticamente come prevede il regolamento. Ci sono poi quei casi da zona “grigia”, che conducono l’arbitro ad esibire o meno il cartellino dipendentemente da altri fattori, come il livello dell’agonismo in campo.

Queste argomentazioni sono state oggetto di discussione nella riunione tecnica del 9 gennaio, la prima del 2017, che ha visto come relatore l’arbitro di Lega PRO Carlo Amoroso. Una lezione importantissima soprattutto per chi opera nelle massime categorie regionali e in quelle nazionali, praticamente dove tra gli arbitri si fa selezione, ma di notevole interesse anche per i più giovani perché si è trattato dell’essenza dell’arbitraggio.

Nei primi minuti della riunione c’è stato un confronto sulle varie tematiche tecniche, con il contributo della video analisi i cui filmati erano stati accuratamente scelti dal relatore. Focus dunque su DOGSO (ex condotta gravemente sleale), falli di mano, proteste, spostamento e mass confrontation.

L’argomento cardine, la gestione disciplinare nel “grigio”, è stato trattato nella seconda parte della riunione. Carlo è stato categorico nel dire che in queste situazioni dubbie, un fallo “al limite” ad esempio, è indispensabile capire il momento della gara e poi assumere il provvedimento disciplinare più appropriato, che solitamente dipende dal livello di agonismo di quei frangenti. Ed è così che una scorrettezza (come esempio lampante è stato posto in risalto tramite slide un fallo sul portiere in possesso del pallone), è preferibile punirla con il provvedimento disciplinare quando i toni agonistici si alzano, per spegnere quelle scintille che potrebbero dare origine a un rogo, quindi a fini preventivi.

L’arbitraggio nella zona grigia è quello che fa la differenza tra un arbitro e l’altro.

 

Paolo Vilardi

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