Lo spazio nel cuore del centro storico di Paola, dove giocava da piccolo, da ieri porta il suo nome. Andrea Mandarini era un giovane arbitro di calcio a 5, venuto a mancare nel 2006 a seguito di un incidente stradale, che ha lasciato il segno per la sua semplicità e il suo carattere mite. Quando da bambino giocava in quello spiazzo mai avrebbe immaginato che la sua voglia di vivere e i suoi sogni si sarebbero infranti a soli 27 anni.
Insieme a lui ha tanto sofferto la sua famiglia, la mamma Anna, il papà Mario e la sorella Emanuela. Un dolore incolmabile che però non ha tolto loro la forza di prendere al tempo una decisione difficile, donare i suoi organi e salvare altre vite umane. Andrea ha lasciato il segno anche per questo.
Lo spazio “Andrea Mandarini” è stato inaugurato ieri, lungo Corso Garibaldi, all’altezza della chiesa di San Giacomo. Nella cerimonia si è ricordata la sua figura e il gesto di solidarietà compiuto dalla sua famiglia. La targa alla sua memoria servirà anche a sensibilizzare i passanti alla donazione.
Presenti alla manifestazione, oltre ai familiari di Andrea, il sindaco di Paola Roberto Perrotta, la presidente del Consiglio comunale Barbara Sciammarella, il consigliere regionale Graziano Di Natale. Per gli arbitri sono stati presenti il Presidente della Sezione di Paola Marco Maiorano e il Presidente del Comitato Regionale Franco Longo.
La cerimonia è iniziata scoprendo la targa a bordo dello spiazzo dove è stata realizzata una fontana, sistemate alcune panchine e collocate diverse piante ornamentali. La benedizione è stata affidata a don Bruno Di Domenico, della parrocchia Santa Caterina.
Gli interventi dei relatori sono stati brevi, ma hanno colto nel segno. Il primo, di fronte a una platea dove spiccavano i suoi arbitri in tute da passeggio, è stato il Presidente della locale Sezione AIA, Marco Maiorano: “Ad Andrea e a un altro giovane nostro collega, Gianluca Agosto, dedichiamo ogni anno un torneo nazionale di calcio tra arbitri, che quest’anno sarebbe giunto alla 14esima edizione se il COVID non ci avesse fermato. Andrea è un ragazzo il cui ricordo va tenuto sempre vivo e che apparteneva a una grande famiglia, quella che ha preso la decisione non facile di far espiantare i suoi organi e donarli. Questo spazio servirà anche a sensibilizzare la popolazione alla donazione”, ha concluso Maiorano, che ha omaggiato la famiglia Mandarini di una nuova divisa d’arbitro con impresso il nome di Andrea.
Il gesto solidale compiuto dai congiunti del caro Andrea è stato risaltato anche dal sindaco Roberto Perrotta: “I familiari nonostante i dolore non si sono chiusi in se stessi, ma hanno reagito alla grande, aprendo la propria vita a quella degli altri. Il tutto interpretando il sentimento del figlio”. Il primo cittadino di Paola ha concluso con questo elogio ai signori Mandarini: “Grazie della lezione che ci avete dato”.
“Questo spiazzo è stato realizzato per volontà del papà di Andrea”, ha detto invece il consigliere regionale Graziano Di Natale. “Il messaggio che dobbiamo cogliere ogni qual volta passiamo di qui – ha proseguito – è quanto sia grande l’amore di una mamma e di un papà per un figlio che non c’è più”.
Sono seguiti anche altri interventi, tra cui quello del presidente della banda musicale di Paola, Luca Carnevale, che in virtù di un legame per aver dedicato un concerto ad Andrea ha letto il messaggio di ringraziamento di Emanuela Mandarini, la sorella del compianto arbitro impossibilitata a partecipare alla cerimonia perché fuori sede.
I ringraziamenti finali di Mario Mandarini ai presenti ha concluso una manifestazione costellata dal vivo ricordo di un ragazzo eccezionale e da tanti input a compiere gesti di solidarietà. E la donazione di organi è pure tra i più importanti.